L’architettura dell’IoT è tipicamente basata su tre elementi:

  1. Things – i dispositivi, “cose”, che sono connessi via cavo o wireless ad una rete.
  2. Network – il network connette tutte le “cose” di una rete al cloud.
  3. Cloud – i server di un data center remoto che immagazzinano i tuoi dati in modo sicuro.

Fin qui tutto ok. Tutto ok? Cosa compare nella vostra mente quando sentite parlare di IoT?

Negli ultimi anni sono comparsi così tanti termini nell’Universo dell’Internet of Things, che a volta ne perdiamo di vista l’essenza, o meglio, i tre elementi essenziali. 

Dispositivi, rete e data center remoto, ovvero things, network e cloud. Partiamo da qui e aggiungiamo il termine connesso. Dall’industria, alla casa, alla macchina, fino al connected dog – in Google Veritas – IoT è tutto quello che è connesso a una rete e lavora senza l’intervento umano. 

Pensiamo alle aziende sempre più “smart”: è l’era dell’Industria 4.0, per cui grazie a wireless e sensori, i macchinari con la loro specifica componentistica si vedono tracciare il loro funzionamento e noi ne raccogliamo quei dati che ci permettono di prendere decisioni intelligenti. 

Abbiamo tutti sperimentato come, nelle nostre case, è proprio l’IoT a semplificarci la vita (o complicarla estremamente quando le intelligenze artificiali non collaborano come noi vorremmo), e come ci siamo talmente abituati a chiedere allo smartphone dove abbiamo parcheggiato l’auto, che ora i dispositivi connessi sono ben integrati nella nostra quotidianità, a casa, al lavoro, nel tempo libero. 

Dai Little Data ai Big Data: I 3 elementi di una architettura IoT

Le things generano dati che rappresentano informazioni provenienti da sensori, le inviano al cloud, attraverso il network. I dati inviati sono quindi tracciati, salvati e consolidati, diventando così “big data”, ovvero informazioni che ci consentono di esaminare una moltitudine di dati per capire come rendere più efficiente un processo, ad esempio.

La tecnologia IoT è consolidata per tanti aspetti e questo ci permette di gestire personalizzazioni importanti, per rendere davvero migliore un prodotto o servizio, sia in termini di utilizzo consapevole di risorse che in termini di interventi di manutenzione preventiva o predittiva

Hai già un progetto IoT per rendere più efficiente il tuo processo produttivo?

Parliamone insieme e vediamo quali vantaggi concreti puoi ottenere.

L’architettura dell’IoT è tipicamente basata su tre elementi:

  1. Things – i dispositivi, “cose”, che sono connessi via cavo o wireless ad una rete.
  2. Network – il network connette tutte le “cose” di una rete al cloud.
  3. Cloud – i server di un data center remoto che immagazzinano i tuoi dati in modo sicuro.

Fin qui tutto ok. Tutto ok? Cosa compare nella vostra mente quando sentite parlare di IoT?

Negli ultimi anni sono comparsi così tanti termini nell’Universo dell’Internet of Things, che a volta ne perdiamo di vista l’essenza, o meglio, i tre elementi essenziali. 

Dispositivi, rete e data center remoto, ovvero things, network e cloud. Partiamo da qui e aggiungiamo il termine connesso. Dall’industria, alla casa, alla macchina, fino al connected dog – in Google Veritas – IoT è tutto quello che è connesso a una rete e lavora senza l’intervento umano. 

Pensiamo alle aziende sempre più “smart”: è l’era dell’Industria 4.0, per cui grazie a wireless e sensori, i macchinari con la loro specifica componentistica si vedono tracciare il loro funzionamento e noi ne raccogliamo quei dati che ci permettono di prendere decisioni intelligenti. 

Abbiamo tutti sperimentato come, nelle nostre case, è proprio l’IoT a semplificarci la vita (o complicarla estremamente quando le intelligenze artificiali non collaborano come noi vorremmo), e come ci siamo talmente abituati a chiedere allo smartphone dove abbiamo parcheggiato l’auto, che ora i dispositivi connessi sono ben integrati nella nostra quotidianità, a casa, al lavoro, nel tempo libero. 

Dai Little Data ai Big Data: I 3 elementi di una architettura IoT

Le things generano dati che rappresentano informazioni provenienti da sensori, le inviano al cloud, attraverso il network. I dati inviati sono quindi tracciati, salvati e consolidati, diventando così “big data”, ovvero informazioni che ci consentono di esaminare una moltitudine di dati per capire come rendere più efficiente un processo, ad esempio.

La tecnologia IoT è consolidata per tanti aspetti e questo ci permette di gestire personalizzazioni importanti, per rendere davvero migliore un prodotto o servizio, sia in termini di utilizzo consapevole di risorse che in termini di interventi di manutenzione preventiva o predittiva

Hai già un progetto IoT per rendere più efficiente il tuo processo produttivo?

Parliamone insieme e vediamo quali vantaggi concreti puoi ottenere.